UN DECALOGO PER IL “DIRITTO ALLA SCIENZA” CONTRO PSEUDOSCIENZA E CIARLATANI

Al Governo Conte-bis vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro.

Osserviamo con soddisfazione, tra i 29 punti del Programma di Governo, l’undicesimo punto, che riguarda l’Università e la Ricerca Scientifica, tema centrale, in quanto elemento cruciale e determinante per lo sviluppo del Paese e il ventitreesimo punto, che richiama il diritto di accesso alla rete per tutti i cittadini. 

 “L’augurio del PTS” – dice il Presidente Pier Luigi Lopalco va di pari passo con l’esortazione a considerare le evidenze scientifiche come stella polare dell’attività di indirizzo e coordinamento non solo del Ministero della Salute, ma di tutto il Governo. E mettiamo a piena disposizione i tanti esperti del Patto per supportare ogni azione che il Governo voglia intraprendere per assicurare ai nostri concittadini le migliori cure, basate sulle evidenze scientifiche e ai più giovani una corretta e adeguata formazione per fronteggiare la disinformazione e i ciarlatani.”

Per questo inviamo al governo 10 proposte per rimettere al centro dell’azione politica la razionalità e il metodo scientifico, valorizzando le informazioni corrette, la formazione mirata e la ricerca scientifica:

  1. Considerare le evidenze scientifiche come stella polare di qualsiasi decisione governativa inerente la vita e la salute dei cittadini
  2. Non favorire in alcun modo la diffusione di pseudoscienza e pseudo-medicina, che mettono a repentaglio la salute pubblica, in alcun documento o esternazione del governo e dei singoli Ministeri e Ministri (a titolo esemplificativo, ma non esaustivo: non diffondere messaggi a favore dell’omeopatia, dell’anti-vaccinismo, dei negazionismi verso le malattie, né supportare terapie che non abbiano comprovata efficacia scientifica).
  3. Creare nuovi percorsi formativi, sin dalle scuole elementari, che permettano ai cittadini di comprendere il metodo scientifico, che educhino al pensiero scientifico e razionale, che forniscano gli strumenti conoscitivi per discernere fonti e qualità delle informazioni ricevute, in modo da potersi difendere da informazioni false e ciarlatani che mettono a repentaglio la loro salute.
  4. Definire percorsi di formazione continuativa, anche collegati alla formazione obbligatoria permanente degli ordini, per tutte le professionalità che hanno a che fare con la medicina, la ricerca e la scienza (non solo tutte le professionalità mediche e di assistenza, ma anche giornalisti, comunicatori, insegnanti), in modo che siano correttamente informati rispetto alle evidenze scientifiche e sappiano come meglio esporle ai cittadini.
  5. Promuovere campagne di informazione governative rivolte a tutti i cittadini per contrastare le false informazioni e le campagne mistificatorie in materia di vaccini, omeopatia, false terapie, ricerca in vivo, etc
  6. Costruzione di percorsi giudiziari chiari e inasprimento delle pene contro chiunque abusi la credulità popolare e faccia leva sulle debolezze delle persone malate proponendo cure, rimedi o strumenti che non hanno efficacia scientificamente comprovata
  7. Inquadramento giuridico e legislativo della frode scientifica
  8. Potenziare gli investimenti in ricerca, con attenzione particolare alla trasparenza dei bandi; alla possibilità per tutti i ricercatori di poter applicare ai grant in maniera “bottom-up” senza filtri o accessi facilitati; utilizzando criteri di valutazione chiari rispetto a concorsi e avanzamenti di carriera; costruendo un solido sistema di peer-review.
  9. Per il reclutamento dell’Agenzia Nazionale di coordinamento delle politiche pubbliche sulla ricerca sono necessarie procedure trasparenti. I membri dell’Agenzia devono avere un mandato a termine e non avere conflitti di interesse.
  10. Per quel che concerne la ricerca in vivo, adeguarsi quanto prima alla Direttiva UE 2010/63 sulla tutela degli animali impiegati a fini sperimentali abbracciando il principio delle 3R – Replacement, Reduction e Refinement – ovvero la sostituzione con metodi alternativi quando disponibili, riduzione del numero di animali impiegati, e ricorso a tutti i metodi possibili per garantire le migliori condizioni di vita agli animali.

ALLA SCIENZA ITALIANA SERVONO DELLE REGOLE DI CONDOTTA

IL PATTO TRASVERSALE PER LA SCIENZA CHIEDE AI VERTICI DELL’AIRC DI PRENDERE POSIZIONE SULL’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO RELATIVA ALLE PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE CON IMMAGINI MANIPOLATE

La Procura di Milano ha recentemente concluso una indagine lunga e complessa che ha provato la manipolazione di alcune immagini di pubblicazioni scientifiche.

Secondo i consulenti scientifici incaricati dalla Procura di Milano “sulle 32 analizzate, 25 pubblicazioni scientifiche sono risultate oggetto di manipolazione delle immagini ottenute con la tecnica della gel elettroforesi”.

Nell’inchiesta si erano costituiti come parte civile l’associazione di consumatori Codacons, l’Associazione italiana per i diritti del malato, l’Istituto nazionale dei tumori di Milano e l’AIRC, l’associazione italiana per la ricerca sul cancro.

Per quella che viene chiamata “misconduct” degli scienziati, ovvero comportamenti impropri nel portare avanti le ricerche, non esiste in Italia un corrispondente reato. In Europa solo Danimarca e Norvegia hanno una legge per contrastare il fenomeno delle frodi scientifiche, mentre altri paesi europei si sono dotati di linee guida e di codici etici applicati da tutti gli organismi interessati. In Italia non esiste nulla del genere. Nel 2015 il CNR ha adottato delle linee guida specifiche in materia, che ha aggiornato ad aprile. Alcuni atenei hanno fatto lo stesso. Ma non esistono una regolamentazione nazionale o codici di condotta condivisi.

Noi del Patto Trasversale per la Scienza, nel rispetto dei cittadini, della loro salute, della loro fiducia nei risultati della ricerca e perché la reputazione dei ricercatori e della scienza stessa venga rispettata chiediamo chiarezza e trasparenza rispetto a quanto accaduto e ribadiamo la necessità di una regolamentazione nazionale in materia. Riteniamo che sia necessario dotare le istituzioni scientifiche e di ricerca di un sistema di identificazione e sanzione dei casi di cattiva condotta scientifica. Parallelamente è necessario liberare da ogni conflitto di interesse e dotare di regole chiare che favoriscano l’integrità scientifica ogni organismo di raccolta e gestione dei fondi per la ricerca.

Per questo, in un silenzio che sta diventando assordante sulla vicenda, il Patto Trasversale per la Scienza chiede ai vertici di AIRC, in una lettera aperta, di unire le forze per liberare l’opinione pubblica da ogni sfiducia verso i ricercatori, la scienza e chi raccoglie fondi per la ricerca creando un movimento unitario per far si che vengano creati a livello nazionale gli strumenti necessari per tutelare i cittadini da eventuali manipolazioni scientifiche.

Il testo integrale della lettera inviata ai vertici dell’AIRC

LETTERA APERTA DEL PATTO TRASVERSALE PER LA SCIENZA AI VERTICI DI AIRC

Alcuni fra i massimi esponenti della ricerca oncologica nazionale sono stati coinvolti in un’indagine che, secondo l’accusa, ha dimostrato la presenza di immagini manipolate o comunque alterate nei loro lavori. L’indagine della Procura di Milano ha coinvolto diversi ricercatori di punta nell’ambito della ricerca sul cancro, che lavorano in altrettante strutture importanti della città lombarda. Al momento non è dato sapere quali pubblicazioni scientifiche siano risultate manipolate, né se la presenza di immagini manipolate o comunque alterate abbia modificato in modo rilevante il contributo della pubblicazione all’avanzamento della conoscenza nell’ambito studiato. Ma quello che è venuto alla ribalta deve far riflettere.

La scienza progredisce grazie alla continua verifica dei risultati ed alla correzione di eventuali errori. E’ questo un elemento imprescindibile del metodo scientifico. Il ricercatore che non ammette i propri errori e non li corregge, per frustrazione o per interessi personali, diviene il peggiore nemico della scienza e mina alle basi il rapporto di fiducia fra il cittadino e gli enti di ricerca.

Al Patto Trasversale per la Scienza non spetta emettere verdetti di colpevolezza o di innocenza, ma i suoi aderenti sentono la necessità di far sì che la comunità stessa si doti di anticorpi più robusti perché certi fatti non si ripetano.

In particolare, riteniamo che si debba procedere per:

  1. Dotare tutte le istituzioni scientifiche e di ricerca del nostro Paese di un sistema coerente ed omogeneo per la gestione, l’identificazione precoce e la correzione degli eventuali casi di cattiva condotta scientifica
  2. Far sì che i finanziatori, pubblici e privati, della ricerca scientifica, i quali raccolgono soldi dai cittadini italiani o direttamente o attraverso le tasse, siano essi stessi scevri da conflitti di interesse e dotati di regole chiare per favorire la pratica dell’integrità scientifica

Per quello che riguarda il primo punto, alcuni passi nella giusta direzione sono stati fatti negli ultimi anni, dato che diverse istituzioni nazionali si sono dotate di regolamenti per il mantenimento dell’integrità nella ricerca scientifica. Ma il panorama generale è ancora troppo frammentato. E’ necessario invece uno sforzo di livello nazionale, che coordini e riscriva poche regole chiare ed efficaci, valide per tutti ed applicate ugualmente per tutti.

Per quel che riguarda il secondo punto, come è noto, spesso i comportamenti impropri sono indotti dalla pressione psicologica di dover produrre risultati concreti per lo sponsor che ha finanziato la ricerca o per affermare il proprio status scientifico in un determinato settore. Questo è ancora più vero in un sistema altamente competitivo gravato da una disponibilità di fondi sempre più ridotta. Le agenzie che distribuiscono fondi di ricerca devono quindi vigilare dotandosi di un attento sistema di regole e controlli sia prima che dopo l’assegnazione dei finanziamenti.

Nel caso specifico, come Patto Trasversale per la Scienza, ci rivolgiamo ai vertici di AIRC perché prendano immediatamente una posizione pubblica rispetto all’indagine della procura di Milano e, in tempi rapidi, si dotino, sull’esempio di altre agenzie di finanziamento sia italiane che estere, di procedure più stringenti  che garantiscano sulla bontà della selezione per l’assegnazione dei fondi, che vigilino sulla qualità della ricerca prodotta e, infine, che limitino grandemente il rischio di condotte scientifiche scorrette. Ne va della reputazione delle tante associazioni e fondazioni che, come AIRC, meritoriamente raccolgono fondi per sostenere la ricerca italiana. Lo dobbiamo ai tanti concittadini che con le loro donazioni permettono il finanziamento della ricerca, ma ne va, più in generale, della reputazione della scienza.

Associazione Patto Trasversale per la Scienza

Vaccini, Viagra e “dottorati” ad Harvard

La conferenza stampa a Montecitorio convocata dai comitati No Vax del Veneto, patrocinata dalla deputata ex M5S Sara Cunial, si è svolta come previsto. Ancora nessun dato, ancora nessun risultato. Ma tanta propaganda e diffusione di dubbi sulla sicurezza dei vaccini da parte della imperterrita associazione. Tanta confusione fra strane sostanze trovate nei vaccini e uranio impoverito, fra analisi condotte in laboratori misteriosi all’estero e articoli scientifici mai pubblicati. La conferenza stampa ha preso però una piega inaspettata quando ha chiesto di parlare il deputato M5S Marco Bella, docente di chimica organica, esperto di spettrometria di massa, nonché sostenitore della prima ora del Patto Trasversale per la Scienza. L’On. Bella ha dapprima contestato il curriculum della dottoressa, che reca, tra l’altro un “dottorato ad Harvard”, aggiungendo di aver inviato una richiesta di delucidazioni al prestigioso ateneo e di averne avuto risposta negativa, per poi chiedere come abbia fatto la ricerca a dimostrare la presenza di Viagra in un vaccino. Le risposte della dott.ssa Bolgan possono essere sintetizzate in un imbarazzante balbettio.

“Quando chi spaccia fuffa incontra un vero esperto di spettrometria di massa i risultati sono sotto gli occhi di tutti.” Ha commentato Pier Luigi Lopalco, presidente del PTS “Il problema è che queste bugie possono spaventare qualche genitore un po’ sprovveduto e a pagarne le conseguenze sono i bambini. Ma questi episodi ci motivano ancora di più a proseguire nelle nostre azioni di contrasto alle pseudoscienze”.

Libertà di scelta non vuol dire libertà di disinformare

Il prossimo 27 giugno la sala stampa della Camera dei Deputati sarà usata per danneggiare la salute pubblica.
In questi giorni una bambina di 10 anni è in prognosi riservata nell’Ospedale di Verona per aver contratto il tetano. I suoi genitori, vittime della pressante disinformazione diffusa nel loro territorio da associazioni come CORVELVA, non l’avevano vaccinata nonostante i ripetuti inviti dei
servizi vaccinali. Proprio CORVELVA insiste con la sua propaganda e lo fa utilizzando la casa di tutti: i locali del Parlamento della Repubblica.
Gli argomenti propagandati dall’associazione non hanno nulla a che fare con la scienza. Già mesi fa, in occasione di un evento simile, erano stati presentati risultati di “ricerche” che non avevano la benché minima validità scientifica, ma il solo scopo di diffondere dubbi sulla sicurezza
dei vaccini e indurre i genitori a non vaccinare i propri figli. Le analisi che sostenevano di aver trovato nei vaccini di tutto, dai metalli pesanti al Viagra, erano il frutto di basilari errori metodologici che diversi scienziati non hanno fatto fatica a smascherare. I vaccini che la sanità pubblica utilizza sono, infatti, sottoposti a lunghi anni di valutazione clinica e ad una ferrea normativa europea che prevede centinaia di controlli di qualità anche da organi indipendenti ed altamente qualificati come l’Istituto Superiore di Sanità.
A nome del Patto Trasversale per la Scienza – che rappresenta circa seimila fra ricercatori, medici, giornalisti e semplici cittadini -, chiediamo che i locali del Parlamento non vengano, né ora né mai più, utilizzati per ospitare chi ha sulla coscienza migliaia di bambini non vaccinati, potenziali vittime di malattie terribili – ma pienamente prevenibili grazie ai vaccini come pertosse, difterite, meningite o tetano. Come la povera bimba di Verona a cui vanno tutti i nostri auguri di una pronta guarigione e che possa dimenticare presto questa brutta esperienza.

Prof. Pierluigi Lopalco, Presidente del Patto Trasversale per la Scienza
Con il Direttivo dell’Associazione:
Prof. Andrea Cossarizza, Prof. Roberto Burioni, Prof. Guido Silvestri, Prof. Andrea Grignolio, Dr.ssa Julia Filingeri, Dott. Diego Pavesio, Dr.ssa Francesca Ulivi, Dr.ssa Giulia Corsini, Dr.ssa Maria Santoro, Prof. Avv. Luciano Butti, Avv. Corrado Canafoglia, Dr. Luca Pezzullo.

Siamo il Patto Trasversale per la Scienza

Ricorderemo il 5 giugno 2019 come una data speciale. Per noi rappresenta la “posa” della prima pietra di un immenso impegno a favore della scienza e contro i soprusi di ciarlatani. Nell’aula magna dell’Università Statale di Milano, ospiti del convegno ICAR, abbiamo contato alla nostra presentazione oltre 200 presenze e grazie al collegamento streaming 18 mila persone raggiunte e 1200 interazioni.

L’interesse c’è. Il Patto, lo abbiamo visto proprio in questa “prova” generale, riesce a muovere “fisicamente” centinaia di persone e altrettante coscienze di cittadini italiani che hanno scelto, sottoscrivendo la propria adesione, di riporre in noi fiducia e collaborare attivamente alla difesa dei valori che caratterizzano la scienza. Tanti personaggi illustri hanno deciso di “metterci la faccia” ed esporre pubblicamente il sostegno al progetto. A loro va il nostro personale ringraziamento e la richiesta di restare sempre al fianco del Patto per costruire assieme un Paese migliore.

Contro impostori e ciarlatani, il Patto ha schierato i suoi quattro “genitori”(Guido Silvestri, Roberto Burioni, Pierluigi Lopalco e Andrea Cossarizza): “La scienza è un valore che si costruisce con fatica, ci migliora la vita e in qualche modo ci rende più felici – spiega Roberto Burioni, professore di virologia all’Università San Raffaele di Milano –  ho iniziato a pensare all’importanza di creare il Patto il giorno in cui una mamma mi ha confessato di voler ascoltare l’altra campana”. Non esistono versioni diverse da quelle confermate scientificamente, non soltanto per i vaccini ma per tutte le malattie che la medicina prova a combattere: “Quanta disinformazione oggi – sottolinea Guido Silvestri, professore ordinario di Patologia Generale alla Emory University di Atlanta – la politica purtroppo ha utilizzato il tema della salute pubblica senza contare sulle evidenze, sfruttandolo per scopi di natura elettorale”.

Al nostro convegno di presentazione, toccanti le testimonianze pro scienza raccolte dal giornalista RAI Gerardo d’Amico: Romina Scaloni, vittima del suo ex fidanzato negazionista dell’HIV, Andrea Lanfri, atleta paralimpico colpito nel 2015 da una meningite fulminante e Lara Redditi di Io Vaccino, mamma di una bimba trapiantata di fegato.

“Quest’associazione è un manifesto collettivo – dichiara il presidente Pierluigi Lopalco, professore ordinario di Igiene all’Università di Pisa e presidente del PTS – la scienza parla un linguaggio universale, è proprietà di tutti e al servizio di tutti”. L’interlocutore del Patto resta principalmente la politica: “Ma anche la società civile, le scuole – afferma – poiché la pseudoscienza spesso si annida proprio all’Università”.

Un pediatra su tre purtroppo prescrive omeopatia, per questo il Patto dovrà riportare conoscenza e metodo scientifico soprattutto partendo dal settore sanitario: “Dobbiamo imparare a comunicare – ha dichiarato il vicepresidente del PTS Andrea Cossarizza, professore ordinario di Patologia Generale e Immunologia di Unimore e presidente della società internazionale ISAC – soltanto in questo modo potremo superare l’ignoranza e la superstizione, le false notizie, attraverso gruppi di lavoro efficaci”.

Consensi anche dal mondo della politica. Chiaro l’appello dell’ex ministro alla salute Beatrice Lorenzin autrice della legge sull’obbligo vaccinale che tanto in Italia ha fatto discutere: “C’è necessità di ricostruire un ponte tra decisori e scienza – spiega – sono innamorata del principio della mia legge che resta uno strumento a disposizione di tutte le forze al governo”.

Dalla politica si sono alzate altre autorevoli voci: “Le istituzioni dovrebbero sostenere il Patto, non mettere in discussione il metodo scientifico e la verità, un concetto purtroppo sempre più labile – commenta Giorgio Gori, sindaco di Bergamo – cosi come gli operatori dell’informazione dovrebbero contrastare le continue distorsioni delle notizie”. Concorde anche la senatrice Elena Fattori del M5S: “Dobbiamo sostenere il Patto per fare il bene dei cittadini, disinnescare la competizione politica sulla scienza e restituire la scienza agli scienziati”. Il Patto però è anche una questione di istruzione: “è necessario sviluppare la capacità critica dei giovani, la scuola è fondamentale – afferma l’onorevole Paola Frassinetti di FdI – in una fase cosi delicata in cui si manifestano fenomeni irrazionali dettati dall’ignoranza, le forze politiche devono compiere uno sforzo comune, la scienza non ha colore”.

L’Italia è il Paese delle cure per “acclamazione” e delle manifestazioni di piazza: la terapia Di Bella, Stamina, il siero di Bonifacio e molte altre ancora: “è molto importante il Patto anche per il mondo del diritto – dichiara il procuratore Giuseppe Guariniello, lo stesso che ha impiantato il processo di Stamina – spesso è difficile trovare consulenti senza conflitti d’interesse, in molte cause gli esperti affermano l’uno il contrario dell’altro, per questo la scienza e il Patto possono darci un contributo fondamentale per contrastare le false cure miracolose sulle quali siamo chiamati a decidere”.

Il sistema degli scienziati non è perfetto, lo dimostra l’articolo criminale dell’ex medico radiato Andrew Wakefield pubblicato in The Lancet: “Anche Omero a volte si addormenta –conclude Burioni -nella scienza però trionfa sempre la verità, noi ci siamo impegnati e continueremo a farlo per vincere una partita tanto difficile quanto fondamentale per la salute di tutti”.

EVENTO DI LANCIO DEL PATTO TRASVERSALE PER LA SCIENZA

PER PROTEGGERE I CITTADINI DA BUFALE MEDICHE E CIARLATANI

MERCOLEDI’ 5 GIUGNO ALL’UNIVERSITA’ STATALE DI MILANO L’EVENTO DI LANCIO DEL PATTO TRASVERSALE PER LA SCIENZA

Gli scienziati Roberto Burioni, Guido Silvestri, Pier Luigi Lopalco, Andrea Cossarizza, Silvio Garattini, Giorgio Trizzino, i giornalisti Enrico Mentana e Gerardo D’Amico, i parlamentari Beatrice Lorenzin, Elena Fattori, Maria Stella Gelmini, i sindaci Andrea Gnassi e Giorgio Gori e moltissime altre personalità del mondo della scienza, della medicina, della divulgazione, delle istituzioni e della società civile saranno presenti all’evento di presentazione del Patto Trasversale della Scienza e della Associazione che tramuterà l’Appello del Patto in fatti concreti che tutelino il diritto di ogni italiano di essere formato, informato, curato, assistito e governato nel rispetto della scienza e delle evidenze scientifiche.

Durante l’evento, dal titolo La Salute Basata sulle Evidenze saranno presenti alcune persone che attraverso la loro storia racconteranno come la scienza possa salvare la vita e come sia necessario tenere in considerazione le evidenze scientifiche per assicurare un futuro di sviluppo e crescita alla nostra società:

  • Romina Scaloni, vittima dei un compagno che, negando il virus dell’AIDS, l’ha infettata e ha ucciso la precedente compagna. Romina, dopo esser stata salvata dalla medicina ha iniziato una lotta per la giustizia che ha portato l’ex compagno in carcere.  Oggi si batte per la corretta informazione medico-scientifica sull’HIV/AIDS.
  • Andrea Lanfri, il primo atleta a sottoscrivere il Patto Trasversale per la Scienza, che ha perso entrambe le gambe e sette dita a causa della meningite e che ha reagito divenendo il primo atleta italiano della storia a correre i 100 metri piani in 12 secondi con doppia protesi degli arti inferiori.
  • Lara Redditi, ribattezzata “mamma guerriera” di una bimba immunosoppressa, infaticabile promotrice di #IoVaccino, che in pochi mesi ha raccolto 300 mila firme con una petizione rivolta al governo sull’obbligo vaccinale.

Per chi non è malato o non ha tra i propri cari persone malate, per chi non è stato vittima di falsi guaritori, che ammaliano le persone nel momento in cui sono più deboli e vulnerabili o per chi non è caduto nelle tante trappole e false informazioni della pseudo-scienza non è forse semplice comprendere come la scienza possa salvare la vita ogni giorno e saranno oltre ai ricercatori, soprattutto Scaloni, Lanfri e Redditi a spiegarlo, attraverso le loro testimonianze.

L’evento, moderato dal conduttore di RaiNews 24 e divulgatore scientifico Gerardo D’Amico, terminerà con un talk show nei quali i politici e gli amministratori presenti, controparte del Patto, potranno dibattere su come orientare le loro scelte in favore della ricerca.

Appuntamento il 5 giugno alle ore 13,00 presso l’Aula Magna della Università Statale di Milano.

ANDREA DE LUCA (1964-2019)

Diversi amici ci hanno scritto per informarci, con grande dolore, della tragica scomparsa del carissimo amico e collega Andrea De Luca, avvenuta il 4 febbraio in un incidente stradale. Ai suoi familiari vanno le nostre più sentite condoglianze.

Andrea, originario di Chieti, laureato a Roma e da anni Professore Ordinario alla Università di Siena era un punto di riferimento delle malattie infettive e della ricerca su HIV in Italia, sempre in prima fila anche sul versante sociale.

Tra i PRIMISSIMI FIRMATARI del Patto Trasversale per la Scienza, Andrea ci aveva già scritto per mettersi con entusiasmo a disposizione del gruppo PTS, sempre desideroso di aiutare la scienza vera.

Andrea era un bravissimo medico, un ottimo ricercatore, un docente di straordinario valore, un infaticabile organizzatore ed un collega sempre molto attento alle tematiche sociali e psicologiche dell’infezione da HIV.

Ma qui lo vogliamo ricordare soprattutto per ciò che era: un ragazzo d’oro, un amico buono e generoso, sempre affettuoso e sorridente. Andrea mancherà tantissimo a tutti noi, e faremo di tutto per ricordarlo come merita, dentro ICAR e dentro PTS.

Il Patto Trasversale per la Scienza (PTS) e il “Gruppo HIVforum”

Il 10 gennaio scorso è stato reso pubblico il Patto Trasversale per la Scienza (PTS) e il Gruppo HIVforum – quale gruppo di science advocacy attivo online nella lotta contro l’HIV/AIDS e contro le pseudoscienze – era fra i primi firmatari.
L’HIVforum era offline per i grandi lavori di aggiornamento del software che si stanno concludendo in questi giorni, quindi ne abbiamo dato conto solo attraverso Facebook e Twitter. Ora diamo inizio a questo nuovo thread per seguire l’evoluzione di una iniziativa che ci pare ricca di potenzialità.

Il PTS nasce per l’impegno dei professori Guido Silvestri e Roberto Burioni e i primi due nomi che compaiono fra i firmatari sono quelli di Beppe Grillo e Matteo Renzi, a sancire la trasversalità politica del patto e delle richieste che gli aderenti rivolgono alla politica nel suo complesso.
Ad oggi, a soli 20 giorni dalla sua nascita, il PTS conta già circa 5000 firme e molte se ne aggiungono ogni giorno: sono cittadini comuni, medici, operatori sanitari, scienziati prevalentemente in campo biomedico, qualche ricercatore in altri campi delle scienze, politici degli orientamenti più diversi, attivisti pro-scienza. E anche ben tre premi Nobel più uno scienziato che il Nobel non l’ha avuto, ma l’avrebbe senz’altro meritato: il professor Richard J. Roberts, Nobel per la Medicina nel 1993, e il professor Jean-Marie Lehn, Nobel per la Chimica nel 1987 hanno aderito due giorni fa; mentre di ieri è l’adesione dei due scopritori di HIV: la professoressa Françoise Barré-Sinoussi e il professor Robert Gallo (il professor Montagnier, con le sue divagazioni verso l’omeopatia e l’antivaccinismo, dubito potrà riconoscersi nello spirito del PTS …).
Un’altra adesione di peso dei giorni scorsi è quella di uno fra gli scienziati italiani più amati e conosciuti: il professor Silvio Garattini.
Data la provenienza degli ideatori del Patto, nessuno si stupirà a vedere fra i firmatari tanti e tanti medici e ricercatori nel campo dell’HIV/AIDS e in generale della virologia e dell’immunologia. 
Sono tutti nomi che danno molto prestigio al PTS e credo tanti altri si aggiungeranno nei prossimi tempi.

Spero che alle loro si aggiungeranno anche le adesioni di attivisti nella lotta all’HIV/AIDS e di giornalisti e divulgatori scientifici. 
Alcuni paiono al momento assai critici, con ragioni a volte solide, a volte no. Alcuni non hanno apprezzato lo spirito di trasversalità, che permette ad avversari politici di stare inseme con l’obiettivo di rendere concreti i diversi punti del Patto. Alcuni sembrano gravemente sottovalutare il danno che stregoni e ciarlatani infliggono al tessuto sociale e non soltanto ai singoli che si affidano a loro. Alcuni dedicano molte delle loro energie a sparare su chi sta dalla loro stessa parte, discutendo più sugli stili di comunicazione scientifica che sui contenuti, gli obiettivi e i destinatari della stessa. Alcuni gridano allo scientismo di stampo positivistico, che vorrebbe imporre alla politica e alla società un modello di scienza dogmatica e paternalistica, ma vi contrappongono filosofie della scienza che andavano bene 30 o 40 anni fa e oggi un po’ meno, perché ne abbiamo sperimentato gli effetti e ogni giorno vediamo le derive irrazionalistiche che sono inevitabili quando il valore di verità delle affermazioni – scientifiche e non – viene abolito in favore di slogan accattivanti come “le parole sono anarchiche (e quindi posso sostenere quel che mi pare)”. 
Dalla caricatura di “tutto va bene” come metodo della ricerca scientifica e “paradigmi diversi sono incommensurabili”, perché descrivono non lo stesso mondo con parole diverse, ma addirittura mondi diversi costruiti dalle nostre parole – cioè dalla fine della concezione di verità come corrispondenza fra la parola e la cosa – siamo passati a un mondo in cui nulla è vero e tutto dunque diventa verosimile, tutto possibile, tutto indistinguibile: una notte in cui tutte le vacche sono nere e scienza e pseudoscienza si confondono l’una nell’altra, senza possibilità di separare il vero dal falso, il bene dal male.
Molto del problema che oggi chiamiamo “fake news” e che impesta ogni campo della vita sociale e intellettuale del nostro tempo ha origine nello stravolgimento del valore di verità degli asserti fatto da quella vecchia filosofia della scienza e dalle estremizzazioni che il decostruzionismo francese e il post-modernismo ne hanno tratto negli anni ’80 e ’90 del secolo scorso. Fino alla farsa in comic sans dei negazionisti dell’AIDS che si appellano ai filosofi decostruzionisti per stravolgere 30 e passa anni di evidenze scientifiche.

Per alcuni epigoni, che oggi dispensano accuse di scientismo quasi fossero insulti, ma che di fatto sono fra i teorici dell’integrazione di medicina e fuffa in Italia, e promuovono l’omeopatia come ammortizzatore sociale con la stessa sicumera con cui sostenevano Stamina come cura compassionevole, pare che le science wars degli anni ’90 siano passate invano e che la necessità di demarcare fra scienza e pseudoscienza sia un boccone troppo amaro da ingoiare.
Alcuni addirittura hanno costruito fantasiose interpretazioni dietrologiche del PTS, fornendo a no-vax, negazionisti e seguaci delle pseudoscienze stimoli per dare sfogo a paranoie e complottismi (bastino per questo le reazioni dei no-vax al post in cui Grillo, con una stupefacente inversione a U, ha comunicato la sua adesione al PTS).

Forse qualcuno dei critici si ricrederà – la strada del PTS è appena iniziata e penso che ci sarà modo per tutti di capire che i pericoli per la democrazia italiana non vengono di qui.

Fra le molte cose che ho letto in questi giorni relative al PTS, mi ha colpito un’intervista che il professor Andrea Antinori ha rilasciato al Nuovo Corriere di Roma e del Lazio una decina di giorni fa, perché vi ho ritrovato esattamente le motivazioni che ci hanno spinto ad aderire alla proposta di Guido Silvestri appena ci ha mandato il testo del Patto: la grande diffusione in questi anni di posizioni anti-scientifiche che, mettendo in discussione i fondamenti stessi del metodo scientifico e dietro il principio (io più prosaicamente lo definirei paravento) della libertà di pensiero, hanno portato al rifiuto di “presidi e soluzioni sostenuti dall’evidenza scientifica”, ha trovato troppo spesso una sponda e un sostegno da parte di diverse forze politiche. Quello che chiediamo ai politici che sottoscrivono il Patto è di impegnarsi perché questo sostegno da oggi in poi venga meno.
Il PTS ha “un valore fondamentalmente pragmatico”: nasce dal campo biomedico, ma nulla vieta di estenderlo verso altri campi. Perché siamo il Paese di Stamina e della cura Di Bella, ma anche del negazionismo della Xylella che sta devastando la Puglia e dell’agricoltura biodinamica, con i corni di vacca pieni di letame seppelliti quando le energie astrali sono favorevoli. Non c’è nulla di accademico nel chiedere alla politica di smettere di sostenere posizioni pseudo-scientifiche. È invece qualcosa che ha intrinsecamente a vedere con la difesa della democrazia. Chi volesse firmare il Patto Trasversale per la Scienza può mandare la sua adesione attraverso Medicalfacts.it, il sito del professor Burioni, o la pagina Facebook Silvestri & Cossarizza, medici & scienziati.
Oppure lo può fare attraverso il sito Pattoperlascienza.it, che è nato per spiegare il progetto, per ora è in costruzione, ma verrà via via riempito di contenuti.

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