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UN DECALOGO PER IL “DIRITTO ALLA SCIENZA” CONTRO PSEUDOSCIENZA E CIARLATANI

Al Governo Conte-bis vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro.

Osserviamo con soddisfazione, tra i 29 punti del Programma di Governo, l’undicesimo punto, che riguarda l’Università e la Ricerca Scientifica, tema centrale, in quanto elemento cruciale e determinante per lo sviluppo del Paese e il ventitreesimo punto, che richiama il diritto di accesso alla rete per tutti i cittadini. 

 “L’augurio del PTS” – dice il Presidente Pier Luigi Lopalco va di pari passo con l’esortazione a considerare le evidenze scientifiche come stella polare dell’attività di indirizzo e coordinamento non solo del Ministero della Salute, ma di tutto il Governo. E mettiamo a piena disposizione i tanti esperti del Patto per supportare ogni azione che il Governo voglia intraprendere per assicurare ai nostri concittadini le migliori cure, basate sulle evidenze scientifiche e ai più giovani una corretta e adeguata formazione per fronteggiare la disinformazione e i ciarlatani.”

Per questo inviamo al governo 10 proposte per rimettere al centro dell’azione politica la razionalità e il metodo scientifico, valorizzando le informazioni corrette, la formazione mirata e la ricerca scientifica:

  1. Considerare le evidenze scientifiche come stella polare di qualsiasi decisione governativa inerente la vita e la salute dei cittadini
  2. Non favorire in alcun modo la diffusione di pseudoscienza e pseudo-medicina, che mettono a repentaglio la salute pubblica, in alcun documento o esternazione del governo e dei singoli Ministeri e Ministri (a titolo esemplificativo, ma non esaustivo: non diffondere messaggi a favore dell’omeopatia, dell’anti-vaccinismo, dei negazionismi verso le malattie, né supportare terapie che non abbiano comprovata efficacia scientifica).
  3. Creare nuovi percorsi formativi, sin dalle scuole elementari, che permettano ai cittadini di comprendere il metodo scientifico, che educhino al pensiero scientifico e razionale, che forniscano gli strumenti conoscitivi per discernere fonti e qualità delle informazioni ricevute, in modo da potersi difendere da informazioni false e ciarlatani che mettono a repentaglio la loro salute.
  4. Definire percorsi di formazione continuativa, anche collegati alla formazione obbligatoria permanente degli ordini, per tutte le professionalità che hanno a che fare con la medicina, la ricerca e la scienza (non solo tutte le professionalità mediche e di assistenza, ma anche giornalisti, comunicatori, insegnanti), in modo che siano correttamente informati rispetto alle evidenze scientifiche e sappiano come meglio esporle ai cittadini.
  5. Promuovere campagne di informazione governative rivolte a tutti i cittadini per contrastare le false informazioni e le campagne mistificatorie in materia di vaccini, omeopatia, false terapie, ricerca in vivo, etc
  6. Costruzione di percorsi giudiziari chiari e inasprimento delle pene contro chiunque abusi la credulità popolare e faccia leva sulle debolezze delle persone malate proponendo cure, rimedi o strumenti che non hanno efficacia scientificamente comprovata
  7. Inquadramento giuridico e legislativo della frode scientifica
  8. Potenziare gli investimenti in ricerca, con attenzione particolare alla trasparenza dei bandi; alla possibilità per tutti i ricercatori di poter applicare ai grant in maniera “bottom-up” senza filtri o accessi facilitati; utilizzando criteri di valutazione chiari rispetto a concorsi e avanzamenti di carriera; costruendo un solido sistema di peer-review.
  9. Per il reclutamento dell’Agenzia Nazionale di coordinamento delle politiche pubbliche sulla ricerca sono necessarie procedure trasparenti. I membri dell’Agenzia devono avere un mandato a termine e non avere conflitti di interesse.
  10. Per quel che concerne la ricerca in vivo, adeguarsi quanto prima alla Direttiva UE 2010/63 sulla tutela degli animali impiegati a fini sperimentali abbracciando il principio delle 3R – Replacement, Reduction e Refinement – ovvero la sostituzione con metodi alternativi quando disponibili, riduzione del numero di animali impiegati, e ricorso a tutti i metodi possibili per garantire le migliori condizioni di vita agli animali.

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