Politica e COVID-19. Dall’obbligo di isolamento al “senso di responsabilità”

Nella “pancia” del decreto Omnibus (con cui il Governo conclude temporaneamente l’attività legislativa fino a settembre) troviamo anche l’abolizione dell’articolo 10 ter del decreto legge 52 del 2021 che prevedeva l’obbligo di isolamento nella propria abitazione fino a dimostrata guarigione. Sicuramente la norma era obsoleta ed è giusto riconoscerne a posteriori i limiti, tra cui i molti casi in cui l’attesa della negativizzazione del tampone è durata settimane (con tutte le conseguenze negative per l’individuo e per la società) e il dato di fatto che molti, al manifestarsi di sintomi respiratori, hanno scelto l’autotest (con scarsa attendibilità dei risultati) anche per non denunciare ufficialmente l’eventuale positività. La perplessità espressa da diversi autorevoli clinici, scienziati e società scientifiche è riferibile alle affermazioni del Ministro della Salute, Prof. Orazio Schillaci, quando, in una recente intervista al TG1, ha commentato l’abolizione del decreto sostenendo che il contenimento dell’infezione da SARS-CoV-2 (il coronavirus che causa la malattia CIVID-19) sarà affidato al “senso di responsabilità” (“…in caso di positività soprattutto se ci sono sintomatologie è il buon senso che deve invitarci a non andare vicino alle persone fragili e anziane”), concetto poi ripreso nelle circolari dell’11 agosto 2023 relative del nuovo Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, Dr. Francesco Vaia.

                Noi, come PTS, riteniamo che se un Governo decide di abbandonare norme impositive sul comportamento delle persone a favore del “senso di responsabilità” ciò debba essere accompagnato da un significativo ed evidente investimento in campagne di informazione, educazione alla salute pubblica e vaccinazione (contro COVID-19 ed altre patologie infettive quali influenza e, meningococco), come anticipato nel recente Piano nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025 (https://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=6325) e dalla circolare della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute del 14 agosto 2023 a firma del Dr. Francesco Vaia.

In altre parole, il “senso di responsabilità” dovrebbe divenire la caratteristica distintiva dell’azione del Governo, quantomeno in materia di salute, per essere credibile nel momento in cui lo richiede ai cittadini anche per non alimentare il sospetto di un semplice “scaricabarile” su altri organi deputati alla gestione della salute della popolazione (dalle regioni alle ATS agli ospedali fino ai singoli Medici di Medicina Generale).

                Attendiamo quindi di capire se l’abolizione dell’obbligo d’isolamento individuale e l’appello al “senso di responsabilità” si tradurranno in un rinnovato impegno del Governo di promozione della salute nel prossimo autunno, già alle porte. Nel frattempo, segnaliamo che una nuova “variante d’interesse” del virus (EG.5, ribattezzata “Eris”) si sta propagando vigorosamente a livello globale (l’OMS stima che attualmente sia responsabile di ca. il 12% delle nuove infezioni) sebbene non desti motivi di preoccupazione particolare da un punto di vista clinico (https://www.microbiologiaitalia.it/salute-pubblica/variante-eg-5-del-covid-19-in-rimonta/), sempre che riprenda in autunno la campagna di prevenzione della malattia con i vaccini aggiornati.

Articolo di Valentina Santarpia su Corriere della Sera https://roma.corriere.it/notizie/politica/23_agosto_28/covid-non-previsto-l-isolamento-dei-positivi-in-ospedale-i-medici-lacuna-molto-grave-5f6e7c42-10da-4917-b445-56586ac11xlk.shtml